Astronomo polacco. Iscrittosi nel 1491 all'università
di Cracovia per studiare Teologia e Medicina, fu attratto dagli insegnamenti
dell'astronomo e matematico Alberto Brudzewski, cominciando a dedicarsi
attivamente allo studio di queste discipline scientifiche. Trasferitosi a
Bologna nel 1496, frequentò i corsi di Diritto civile e canonico,
seguendo inoltre le lezioni di astronomia Domenico Maria Novara, di cui ben
presto divenne discepolo e collaboratore. Nominato canonico di Frauenburg nel
1501, continuò tuttavia a soggiornare in Italia, frequentando corsi di
Medicina all'università di Padova. Nel 1503 ottenne la laurea in Diritto
Canonico a Ferrara e nello stesso anno fece ritorno a Cracovia, stabilendosi a
Frauenburg dove risiedette fino alla morte. Nella sua opera più
importante,
De revolutionibus orbium coelestium libri VI (compiuta nel
1536, ma pubblicata nel 1543 a Norimberga), l'astronomo polacco si oppose alla
teoria tolemaica geocentrica, allora generalmente accettata, secondo la quale la
Terra era immobile al centro dell'universo e tutti i corpi celesti, Sole
compreso, giravano intorno ad essa.
C., riprendendo la concezione
cosmogonica formulata nell'antichità da Aristarco e nel tardo Medioevo da
Grossatesta, Buridano, Oresme, pose le basi del sistema eliocentrico, secondo il
quale il Sole si trovava al centro dell'universo e la Terra era dotata di un
moto rotatorio intorno al suo asse e uno di rivoluzione in ampia traiettoria
intorno al sole. Altre proposizioni, espresse da
C. nella sua opera
principale, affermano che: le orbite e le sfere celesti non possiedono un centro
unico; la distanza fra la Terra e il Sole, paragonata con quella fra la Terra e
la sfera delle stelle fisse, non è di grandezza rilevante; il moto diurno
della sfera celeste è apparente e costituisce un effetto di una reale
rotazione della Terra intorno al proprio asse nel periodo di ventiquattro ore;
la Terra, la Luna e gli altri pianeti ruotano intorno al Sole. La teoria di
C. incontrò forti opposizioni in quanto si poneva in netto
contrasto con le interpretazioni desumibili dalla Bibbia e con il pensiero
teologico e filosofico del suo tempo, di chiara matrice aristotelica. In
particolare la lotta contro di lui si acuì quando Giordano Bruno
portò le nuove concezioni in discussione pubbliche e quando Galileo
Galilei divenne sostenitore del nuovo sistema (Thorn 1473 - Frauenburg
1543).